
Una manita che sa di storia

Il PSG ce l’ha fatta. Dopo anni di rincorse, sogni sfiorati e delusioni cocenti, il club parigino alza per la prima volta nella sua storia la Champions League. Una vittoria che profuma di svolta definitiva per una squadra costruita per vincere, e che finalmente ha mantenuto la promessa.
🏆 Una delle finali più a senso unico della storia recente della Champions League si è chiusa con un trionfo storico del PSG, che annienta l’Inter con un apocalittico 5-0 conquistando la prima coppa dalle grandi orecchie della sua storia nel modo più clamoroso possibile.
⚡️ Una partita mai in discussione, dominata dal primo all’ultimo minuto. Il PSG ha giocato con rabbia, lucidità e qualità superiore in ogni reparto. L’Inter? Travolta, confusa, quasi irriconoscibile.
❌ Lo testimonia la partita praticamente insufficiente di Dimarco, bocciato poco dopo l‘inizio del secondo tempo poiché umiliato dalle giocate dei baby fenomeni Douè e Kvaratskhelia. Un Dembelè praticamente perfetto, autore di due assist e sempre in pressione su Sommer, costringendolo parecchie volte all’errore. Senza contare poi le giocate sontuose di Fabian, Vitinha, Neves e Hakimi (autore del vantaggio con il più classico dei goal dell’ex).
✨ Ma più di tutte queste stelle, già brillanti da parecchio tempo nel cielo, c’è n’è una che si è appena consacrata. Una che diventerà ben presto immortale grazie alle sue giocate da PlayStation, che hanno ricordato le prodezze del catalano Lamine Yamal quanto a difficoltà ed efficacia.
🧞♂️ Il suo nome è Desirée Douè, talento diciannovenne acquistato dal Rennes come vera e propria scommessa di Al Khelaifi (lui che ha speso più di un miliardo per portare a casa la coppa dalle grandi orecchie).
🪄 Scommessa ampiamente ripagata, anche perché Luis Enrique lo ha voluto fortemente dall’inizio rimpiazzando un altro ottimo giocatore come Barcola. Il risultato? Goal, giocate e personalità da vendere per questo giovane francese, destinato a brillare negli anni, proprio come il suo PSG, nel firmamento sportivo.
🧠 Luis Enrique, da genio del calcio qual è, ci ha visto lungo sul suo talento, preparando ancora una volta una finale praticamente perfetta.
🍭 La prima volta del PSG ha un sapore speciale, difficile per chiunque da dimenticare. La sua è stata una vittoria famelica, nonché pura conseguenza di uno scarto di cinque reti mai verificatosi prima nella storia della massima competizione europea. E se aggiungiamo anche la rete a tempo quasi scaduto del baby prodigio Mayulu, proveniente dal settore giovanile transalpino, il progetto tecnico dell’asse Luis Enrique-Al Khelaifi prenderà sempre più quota stagione dopo stagione.
⬇️ E tu? Cosa ne pensi? Chi merita il pallone d’oro? Douè o Yamal? Ha peccato di superficialità l’Inter? Facci sapere nei commenti!

A cura di: Luca Dimastrochicco