
Sampdoria, l'incubo Serie C è un problema anche per il bilancio

Secondo un articolo di Calcio E Finanza, dopo il dramma sportivo avveratosi 3 giorni fa, ora anche la situazione economica della Sampdoria si complica.
La società, infatti, aveva inserito il ritorno in Serie A entro la stagione 2025/26 nel piano economico presentato al Tribunale, ma la retrocessione in Lega Pro rischia ora di far saltare tutto.
Tutto iniziò con il caos per l’arresto di Massimo Ferrero nel dicembre 2021, che ha aperto una lunga fase di incertezza per il club. Un periodo travagliato che sembrava essersi chiuso nel maggio 2023, con l’arrivo di Matteo Manfredi alla guida. Il quadro è poi cambiato con l’ingresso di Joseph Tey, manager di Singapore diventato azionista di maggioranza, che si è rivelato fondamentale per tamponare i conti in rosso.
Ma la situazione del bilancio era critica, ciò portò la Samp a chiedere al Tribunale di Genova di omologare un accordo di ristrutturazione del debito, poi approvato il 13 Ottobre 2023. Questo ha permesso la ristrutturazione del debito fiscale e previdenziale (pagamento del 35% del dovuto), l’estensione dell’accordo anche ai creditori non aderenti, la salvezza del club dalla liquidazione e la sua iscrizione al campionato.
Un progetto che puntava a completarsi entro la fine della stagione 2025/26. Infatti, come riporta Calcio E Finanza: "Nel piano, firmato dal Dottore Commercialista e Revisore Legale Cristiano Cerchiai, tra le assunzioni c’erano in particolare:
- un’azione di risanamento sino al 30 giugno 2026;
- il ritorno in Serie A al termine della stagione 2023/24, con permanenza nella stessa nelle stagioni successive;
- un aumento dei ricavi da matchday e commerciali;
- una riduzione dei costi;
- plusvalenze per 56 milioni complessive nei quattro anni del piano (di cui 17 milioni nel 2024/25 e 14,6 milioni nel 2025/26)."
La retrocessione in Serie C, ora, ribalta completamente le previsioni iniziali, già messe in discussione dai dati negativi dell’ultimo bilancio. È quindi probabile che il club debba rivedere il piano di risanamento, assicurandosi al contempo di rispettare l’accordo con il Tribunale di Genova e onorare tutte le scadenze previste.
A cura di: Alessio Uberti