
Psg-Inter: la battaglia finale

Manca poco più di una settimana alla finale di Champions League, in programma all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, che vede affrontarsi Psg e Inter in un duello all’ultimo sangue.
Come arrivano entrambe le compagini alla sfida più importante della stagione?
PSG
I parigini hanno già un titolo in tasca (ovvero la Ligue 1) e uno stato di forma non indifferente. Il 24 maggio affronteranno il Reims, allo “Stade de France”, in una finale di coppa nazionale che potrebbe valere il secondo titolo di stagione.
Con un tridente formato da Kvaratskhelia, Douè e Dembelè (con un asso nella manica di nome Barcola pronto a subentrare), le stelle difensive Nuno Mendes e Hakimi, senza contare uno straordinario Donnarumma e gli impeccabili registi Vitinha e Joao Neves, Luis Enrique può puntare addirittura ad un triplete praticamente fantascientifico ad inizio stagione.
Tuttavia, realtà alla mano, i parigini hanno meritato l’accesso alla finale sbaragliando in ordine cronologico Brest, Liverpool, Aston Villa e Arsenal con un gioco ben orchestrato dal tecnico spagnolo. Il Psg è pronto, anche grazie alle sue dottrine calcistiche, a scrivere un‘indimenticabile pagina della sua storia.
INTER
Per quanto riguarda i neroazzurri, la situazione (almeno fino alla fine del campionato aspettando il verdetto definitivo della lotta scudetto con il Napoli) sembra essere un po’ più tesa rispetto agli avversari.
A differenza dei francesi, infatti, la banda di mister Inzaghi non ha ancora conquistato un titolo in patria (essendo già sfumate Supercoppa e Coppa Italia, mentre lo Scudetto è a rischio considerando l’impegno casalingo e meno complicato del Napoli). Appare inoltre leggermente più stanca degli avversari d‘oltremanica, pur avendo giocato praticamente lo stesso numero di partite.
Tuttavia, anche se l’età media della squadra si presenta come la più alta d’Europa (con il solo Bisseck da considerare giovane qualora dovesse partire titolare), l’Inter rimane pur sempre una macchina infernale, capace di spazzare via Feyenoord, Bayern Monaco e Barcellona (quest’ultima in un pirotecnico 4-3 dopo i tempi supplementari della semifinale di ritorno, nonché destinato a rimanere negli almanacchi).
Inoltre, i dati confermano l’efficacia di mister Inzaghi in entrambe le fasi. In Europa, l’ex Lazio concede infatti molte meno reti rispetto al campionato, talvolta segnando con una maggiore facilità.
Oltre alla solida difesa, c’è un altro fattore che può sorridere ai meneghini: la parola “esperienza”, che in questa competizione Parigi (eccezione fatta per la finale persa contro il Bayern Monaco) non conosce particolarmente bene.
Pertanto, l’Inter sembra mostrare una maggiore sicurezza in campo, sapendo di poter contare su giocatori forti ed abituati a questi match come Lautaro Martinez, Barella, Calhanoglu e Bastoni, già protagonisti sia della debacle europea di Istanbul sotto i colpi del City di Guardiola che di titoli vinti tra le mura amiche (o in Arabia alla voce Supercoppa).
Talento, personalità e calcio fluido da una parte; esperienza, solidità difensiva ed efficacia in attacco dall’altra. Preparate i popcorn, perché sarà una sfida all’ultimo sangue tra due perfette antagoniste!
A cura di: Luca Dimastrochicco