Napoli, l’attacco si è inceppato: Hojlund dove sei?
Il Napoli continua a fare fatica sotto porta. Anche contro l’Eintracht Francoforte, al ‘Maradona’, la squadra di Conte non è riuscita a segnare: 0-0 il finale e solo quattro punti raccolti a metà percorso nella League Phase di Champions League.
E dire che le occasioni non sono mancate. Hojlund e compagni ci hanno provato, ma Zetterer ha sempre risposto presente. Eppure i tedeschi arrivavano da undici gol subiti nelle precedenti tre gare (una delle peggiori difese del torneo).
“Abbiamo dominato, ma se non segni e non vinci devi spiegare…” ha ammesso Conte nel post-partita. Una frase che riassume perfettamente il momento: il Napoli crea, ma non concretizza.
⚽ Solo un gol nelle ultime tre
Contro l’Eintracht è arrivata la seconda gara di fila senza segnare, dopo lo 0-0 casalingo in campionato con il Como (match salvato solo dal rigore parato da Milinkovic-Savic a Morata).
L’ultimo lampo offensivo risale al 28 ottobre: il gol di Anguissa a Lecce, decisivo per lo 0-1 finale. Da allora, il tabellino azzurro è rimasto immobile.
🔍 Un trend preoccupante
Lo zero nella casella dei gol si era già visto anche nelle sconfitte con Manchester City e Torino: due partite diverse, stesso risultato.
All’Etihad il rosso nel primo tempo aveva complicato tutto, mentre all’Olimpico Grande Torino la squadra aveva sprecato troppo, nonostante la mole di gioco creata.
💣 Hojlund da ritrovare
Rientrato dopo l’infortunio muscolare, il danese non ha ancora ritrovato il ritmo. Contro l’Eintracht ha sbattuto sul muro Koch e sull’intervento provvidenziale di Theate, che ha salvato a porta vuota.
La sua ultima rete? Il 5 ottobre, nel successo in rimonta sul Genoa.
🚑 L’assenza di De Bruyne pesa
Senza l’estro del belga, fermo fino a marzo dopo l’infortunio nel rigore contro l’Inter, il Napoli fatica a trovare nuove soluzioni creative.
Conte deve reinventare un attacco orfano del suo faro tecnico, con l’urgenza di ritrovare subito gol e fiducia. Perché i punti cominciano a pesare e la Champions non aspetta.
a cura di: Francesco Latorraca