
Milan, una settimana da incubo per chiudere una stagione da dimenticare

Domenica sera è arrivata l'ennesima delusione stagionale per i rossoneri, sconfitti per 3-1 dalla Roma. Questo l'ultimo tassello di una settimana infernale anche per il Diavolo: prima la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna, poi la retrocessione in Serie D con la seconda squadra e ora, ufficialmente fuori dall'Europa.
Era dalla stagione 2015/16 che il Milan non chiudeva un campionato di Serie A fuori dalle posizioni valide per una qualificazione alle coppe europee. Quella, però, era una società ormai alla deriva e la squadra era carente sia dal punto di vista tecnico che economico. La vera aggravante, oggi, è che lo scenario è completamente diverso: il club ha una situazione finanziaria stabile, e dispone di una una rosa che – per qualità – è seconda forse solo all’Inter.
L’ultima partita di campionato sabato a San Siro contro il Monza, già retrocesso da settimane, sarà molto più simile a una riedizione della classica amichevole estiva fra le 2 squadre per il trofeo Berlusconi. In caso di vittoria, il Milan può al massimo puntare all’ottavo posto per evitare i turni estivi di Coppa Italia.
Ora cosa succederà?
Il feeling tra l'ambiente e i vertici del club è ai minimi storici: solo decisioni forti, ma soprattutto il campo, potranno risollevare la situazione. In una normale azienda, essendo il Milan gestito da tale, si parlerebbe già di rivoluzione. Il disastro economico-sportivo di questa stagione porterebbe in automatico a dimissioni in blocco oppure a licenziamenti importanti. Ma, al momento, tutto sembra fermo.
Il direttore sportivo non è ancora arrivato, e potrebbe non arrivare mai visto che non ci sono notizie di trattative concrete. E oggi, sui giornali, si legge che il Milan sarebbe pronto ad ascoltare offerte per Theo, Maignan e Reijnders. Dalla Spagna arrivano segnali di interesse di Barcellona e Atletico per Leao, mentre Pulisic – in fase di rinnovo – avrebbe chiesto garanzie sul progetto. Anche Conceição saluterà sicuramente, ma non c'è ombra di un sostituto.
Solo le prossime settimane ci diranno che strada vuole davvero prendere il club per rilanciare una squadra a cui, come dichiarato da Boban qualche giorno fa, forse è stata sottratta la sua anima.
a cura di Alessio Uberti