
Lorenzo Pellegrini: tra sprazzi di luce, fischi e silenzi.

Può un romano con la fascia al braccio essere fischiato dai romanisti? È questa forse la domanda che circonda, e attanaglia, gli ultimi anni di carriera di Lorenzo Pellegrini. Da ennesimo prodotto romano e romanista in rampa di lancio a giocatore quasi mal tollerato da buona parte della piazza.
Il nuovo stop e le sue conseguenze:
Fresca di queste ultime settimane è la notizia del nuovo infortunio del 7 giallorosso, è stata evidenziata una lesione molto profonda al quadricipite destro con interessamento al tendine della coscia. Ovviamente questo nuovo infortunio ne ha pregiudicato, in primis, il finale di stagione, ma soprattutto non ha fatto altro che aumentare i dissapori con il tifo romano. Proprio queste crepe, che si sono sempre più allargate dalla stagione successiva alla vittoria in Conference League, sono andate a dividere i tifosi giallorossi e il ragazzo di Cinecittà.
Pellegrini è una mezzala offensiva, abile in fase di impostazione, ma anche qualche metro più avanti come trequartista. Nel 2021 gli viene affidata la fascia da capitano e da quella stagione fino a questa per lui conclusasi in anticipo, ha realizzato 211 presenze, 46 gol e 34 assist. Numeri sicuramente di tutto rispetto per un centrocampista offensivo, che però, evidentemente, non rispecchiano le sue effettive prestazioni in campo, le quali vengono aspramente criticate.
Un romano atipico:
“Lorenzo è un ragazzo meraviglioso e un professionista esemplare. Ma è un romano atipico, non esterna le emozioni”. Queste parole di Ranieri probabilmente sono proprio la giusta chiave di lettura. La sua “personalità silenziosa”, forse troppo per una piazza che richiede carisma, il talento, evidente, ma ad intermittenza, il suo stipendio annuo di 4 milioni di euro e anche i frequenti infortuni sono il mix che pian piano ha stancato il tifo romanista, che ha reagito con fischi e post ironici. Un altro fattore, che inevitabilmente inasprisce il rapporto fra le due parti, è la polemica che lo vede come uno dei principali responsabili di tutti gli esoneri che si sono susseguiti nelle ultime stagioni. Quest’ultima, si nutre del fatto che Pellegrini non sia incriticabile per quanto riguarda le prestazioni sul campo, ma sia comunque molto influente nello spogliatoio. In assenza di prestazioni di rilevanza, ogni sua dichiarazione, o silenzio, viene letta sempre con malizia.
C'è da dire che, durante l’ultima vittoria della Roma per 3-1 contro il Milan, la Curva Sud ha voluto lanciare un messaggio chiaro: al fianco del proprio capitano, sempre. Diversi striscioni di sostegno e incoraggiamento sono stati dedicati a Lorenzo Pellegrini, tra cui uno che recitava: “Capitano romano e romanista che alza una coppa, lo sognavamo fin da bambini… rispetto e gratitudine per Lorenzo Pellegrini!” Un segnale forte, che dimostra come non tutti abbiano perso la speranza in lui, e che i tifosi romanisti, si sa, difficilmente abbandonano i loro capitani.
Un futuro lontano da Roma?
Per quanto riguarda il futuro, nonostante il suo bel gol al derby che, oltre ad averlo allontanato da sirene napoletane, aveva riacceso un’illusoria speranza di una sua rinascita, le 3 reti e 3 assist di questa stagione non sono sicuramente abbastanza. Da qui nascono le ultime voci di un suo allontanamento dalla capitale, con squadre come l’Inter e il già citato Napoli che apprezzerebbero il suo talento.
In un ambiente come quello romanista, dove la fascia al braccio pesa quanto un’intera carriera, le aspettative sono altissime, soprattutto per il background romano e romanista di Pellegrini e visti i suoi predecessori. Ma è giusto chiedergli di essere qualcosa che non è? Forse no, ma Roma, e i romanisti, non accettano a lungo prestazioni e comportamenti ambigui, con pochi gesti viscerali. In un ruolo così esposto, forse essere sé stessi non basta più.
A cura di: Nicolò Mencarini.