Juventus, rivoluzione Spalletti: addio alla difesa a tre, Yildiz al centro del progetto
Il nuovo tecnico bianconero prepara la metamorfosi tattica:
4-3-3, Locatelli regista e un Yildiz più vicino alla porta.
Rivoluzione in casa Juve
Il ciclone Spalletti è pronto a soffiare su Torino. Dopo l’esonero di Igor Tudor, la Juventus si prepara a una nuova era, guidata da un tecnico che ha fatto del gioco organizzato e del coraggio tattico il proprio marchio di fabbrica.
Il 4-3-3 torna protagonista, e con esso una serie di cambiamenti che ridisegneranno la “Vecchia Signora” dalla testa ai piedi.
Addio alla difesa a tre
Il primo colpo di spugna riguarda la retroguardia. Spalletti abbandona la difesa a tre, scelta mai del tutto convincente con Tudor.
La Juve passerà a una linea a quattro, più fluida e funzionale alle idee dell’ex tecnico di Napoli e Roma.
Kalulu potrebbe essere impiegato da terzino destro o centrale al fianco di Gatti, con Cambiaso a sinistra e Kelly o João Mário a completare il reparto. Un assetto più classico, ma con principi moderni: aggressività, costruzione dal basso e ampiezza costante.
Dubbio centrocampo: 4-2-3-1 o 4-3-3?
Il cuore del progetto resta il centrocampo, il vero laboratorio di Spalletti.
Il tecnico toscano valuterà se puntare su un doppio mediano (4-2-3-1), con Locatelli e Koopmeiners a impostare e Thuram più avanzato, oppure su un tridente di centrocampo (4-3-3), con Locatelli vertice basso, Thuram e Miretti ai suoi lati.
In entrambi i casi, il pallino del gioco passerà dai piedi dell’ex Sassuolo, chiamato a una rinascita dopo mesi difficili.
Il nodo Locatelli: passato e futuro da ricucire
Uno dei temi più delicati è proprio il rapporto tra Locatelli e Spalletti.
I due avevano vissuto momenti tesi in Nazionale: il mancato Europeo 2024 fu un duro colpo per il centrocampista, che non nascose la delusione. Ora, con la fascia da capitano al braccio, Locatelli è pronto a ricucire il legame con il nuovo allenatore.
Un confronto sincero sarà inevitabile, ma l’obiettivo comune è chiaro: riportare la Juventus dove merita.
Yildiz più vicino alla porta
Tra i più attesi, Kenan Yildiz. Con Tudor era spesso costretto a partire largo, lontano dall’area e dai palloni “caldi”.
Spalletti vuole cambiare tutto: il turco diventerà il punto di riferimento offensivo dietro a Vlahovic, libero di muoversi tra le linee e creare superiorità.
Meno corsa difensiva, più fantasia e verticalità. In altre parole, Yildiz come nuovo “Kvaratskhelia” bianconero.
La nuova Juventus di Spalletti
La formazione tipo che Spalletti ha in mente somiglia molto a quella del suo Napoli, con principi di gioco chiari e un’identità offensiva riconoscibile:
JUVENTUS (4-3-3):
Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Kelly, Cambiaso; Koopmeiners, Locatelli, Thuram; Conceição, Vlahovic, Yildiz.
Ballottaggi aperti:
- Kelly – João Mário (con Kalulu centrale)
- Koopmeiners – Miretti
- Conceição – Zhegrova
- Vlahovic – Openda – David
Un mix di tecnica, equilibrio e dinamismo che promette di riportare entusiasmo all’Allianz Stadium.
La sfida di Spalletti
Il compito non sarà semplice: ereditare una Juve spenta e divisa, ricostruire gioco e fiducia, e farlo subito.
Ma se c’è un tecnico capace di ridare vita a una squadra in crisi d’identità, quello è proprio Luciano Spalletti.
a cura di: Francesco Latorraca