
Juventus, rosa da lotta al vertice? Il curioso caso di Dusan Vlahovic

La Juventus si trova a punteggio pieno dopo le prime due giornate e, alla luce del mercato estivo, ci si chiede se non sia stata sottovalutata nei pronostici iniziali.
Il livello della rosa di Tudor
Le ultime ore di mercato hanno cambiato la visione complessiva della rosa. Gli arrivi last minute di Openda e Zhegrova hanno completato un reparto offensivo che può vantare quantità e qualità di livello internazionale, rendendo l’attacco bianconero il più completo della Serie A.
Il caso Vlahovic
Il centravanti bianconero rimarrà a disposizione di Tudor, ma come sarà la sua stagione? Gli scenari sono due: o Vlahovic si riprenderà la piazza oppure continuerà ad essere un peso per la società.
Il primo scenario, alimentato dai due gol in avvio, lascia pensare a una possibile rinascita.
Vlahovic ha indubbiamente toccato il fondo del suo rapporto con la Juventus e, adesso che ha meno pressioni sulle spalle, può finalmente giocarsi le sue carte con meno responsabilità. In più, visto che è in scadenza di contratto, il serbo ha estremamente bisogno di mettersi in mostra.
Il secondo scenario invece, apre ad una visione più pessimistica ma - in fin dei conti - realista.
La vera prova arriverà con l’autunno e l’inverno: oggi Vlahovic appare sereno e leggero, ma cosa accadrebbe se il suo minutaggio restasse limitato a venti minuti a partita e, in quelle poche occasioni, smettesse di incidere con regolarità? È qui che si gioca l’equilibrio: da un lato Tudor, felice di poter contare su un attaccante come il serbo, potrebbe scegliere di rilanciarlo come titolare; dall’altro c’è David, un investimento importante, che non può essere relegato stabilmente a seconda scelta.
Il vero fuoriclasse sta in difesa
Gleison Bremer non è soltanto un buon difensore: è un calciatore che incide in maniera determinante sull’andamento della Juventus. I numeri parlano chiaro: dallo scorso campionato a oggi, con il brasiliano in campo la squadra bianconera non ha mai subito gol in Serie A. Otto partite, più di un quinto della stagione, in cui la porta è rimasta inviolata. Un dato che testimonia l’impatto di un giocatore capace di spostare, da solo, il rendimento complessivo della squadra.
Non si tratta soltanto di solidità individuale. Bremer ha la capacità di far rendere meglio chi gli gioca accanto: lo dimostra il caso di Kelly, apparso insicuro e discontinuo la scorsa stagione e già più convincente in queste prime uscite al fianco del brasiliano. È la prova che il carisma e la presenza del centrale riescono a elevare il livello dell’intero reparto.
Aspettative rilanciate
La Juventus può ambire a qualcosa di più del quarto posto: con il ritorno di Bremer e l’attacco completato dagli ultimi innesti, la squadra ha cambiato prospettiva in pochi giorni.
Fino a due settimane fa, il mercato sembrava insufficiente e la squadra destinata a lottare solo per le posizioni europee, ma le ultime mosse di Comolli hanno rafforzato un organico già competitivo. La quota scudetto, se rimane simile a quella dell’anno scorso, lascia spazio a squadre sorprendenti, e la Juventus può inserirsi nella lotta al vertice. Certo, se Napoli e Inter dovessero mantenere livelli molto alti, i punti disponibili si riducono, ma il campionato si preannuncia frizzante e la Juve ha tutti gli strumenti per provare concretamente a insidiare il Napoli, trasformando la percezione iniziale di sottovalutazione in un vantaggio psicologico.
A cura di: Nicolò Mencarini.