
IL FASCINO DELL'EX - Zaniolo, tra sogni, occasioni e ferite: il talento mai domato

Essere Nicolò Zaniolo è come giocare una finale ogni giorno: puoi toccare il cielo o cadere a terra da un momento all'altro.
Quando pensi di aver toccato il cielo, rischi di cadere giù. Ma lui, ogni volta, trova il modo di rialzarsi, magari con qualche cicatrice in più, ma anche con quella fame che non ha mai smesso di avere.
Dai primi passi… saltati
La sua carriera è una storia che nemmeno il miglior sceneggiatore avrebbe saputo scrivere: tagliato dalla Fiorentina a 17 anni ("non abbastanza forte", dissero), si ritrova a ricominciare dall’Entella. È lì che riparte, testa bassa e tanta voglia di far ricredere tutti.
Poi arriva l'Inter, che lo porta nella squadra Primavera. Con i nerazzurri vince uno Scudetto giovanile da protagonista, segnando 13 gol e trascinando i compagni nei momenti decisivi.
Eppure, l’avventura a Milano dura poco: nessuna presenza in prima squadra, nessuna vera possibilità di mettersi in mostra.
Nell’estate 2018, arriva la scelta che cambia tutto: Zaniolo viene ceduto alla Roma nell'affare che porta Nainggolan all'Inter. Una decisione che, con il senno di poi, in tanti a Milano si sono pentiti di aver preso.
Roma, amore eterno e tormentato
Alla Roma esplode. Dribbling, personalità, gol importanti.
I tifosi se ne innamorano subito. E lui ricambia con dichiarazioni d’amore e momenti da brividi all’Olimpico.
Ma Roma è così: un giorno sei il re della città, quello dopo sei sulla graticola.
Zaniolo lo sa bene.
Gli infortuni, la battaglia più dura
La sua crescita viene bruscamente frenata: due rotture del crociato in meno di un anno.
Infortuni che avrebbero buttato giù chiunque.
Lui, invece, si è aggrappato alla voglia di non mollare mai, ripartendo ogni volta con coraggio.
I numeri raccontano chi è
In questa stagione con la Fiorentina e l'Atalanta, ha segnato 2 gol e servito 2 assist: dati che rispettano perfettamente le statistiche di pericolosità attese (gli xG, per dirla semplice).
Il suo utilizzo? Curioso: è il 9º in Serie A per ingressi dalla panchina (ben 19), mentre da titolare ha giocato solo 3 volte, tutte con la maglia viola.
A livello caratteriale, Zaniolo non ha mai fatto mistero del suo temperamento.
Nella stagione 2021/2022 è stato il 4° giocatore più ammonito in Serie A, rimediando anche 2 espulsioni.
Un carattere fumantino che, a volte, gli ha giocato brutti scherzi.
Nelle ultime 5 partite giocate con la Fiorentina non ha mai perso. Però ha calciato verso la porta solo 3 volte: un dato che racconta di un contributo offensivo ancora da ritrovare.
E pensare che nella stagione 2019/2020, per azioni da gol create in rapporto ai minuti giocati, era tra i 10 giocatori più pericolosi di tutta la Serie A...
Scelte, occasioni mancate e nuove ripartenze
Dopo il gol che ha consegnato alla Roma la vittoria della Conference League, qualcosa si è rotto.
Discussioni con la società, incomprensioni con l'ambiente, fino all’addio.
Oggi Zaniolo sta provando a rilanciarsi, in cerca di una nuova sfida, di un posto dove ripartire da protagonista.
Un talento purissimo, ma anche una personalità difficile da incasellare.
Il finale? Tutto da scrivere
Zaniolo è così: un ragazzo capace di far innamorare e arrabbiare, di accendere il tifo e spegnerlo nel giro di una partita.
Una storia ancora aperta, che profuma di occasione da non buttare via.
Chi ha il calcio nel sangue, prima o poi, trova sempre la strada giusta.
E chissà che Nicolò non sia proprio all’inizio del suo capitolo migliore.
A cura di: Francesco Latorraca