
IL FASCINO DELL'EX - Retegui: da Marassi a Marassi, con la fame di chi non dimentica

Un arrivo che ha cambiato il Genoa
Quando è arrivato a Genova, in tanti non sapevano neanche come pronunciarlo: Mateo Retegui, argentino con passaporto italiano, classe ’99, reduce da due stagioni importanti al Tigre, in Argentina.
Il Genoa lo prende dopo settimane di trattative, strappandolo alla concorrenza per circa 15 milioni di euro, una cifra enorme per un club appena promosso. Eppure, il Grifone scommette sul ragazzo con gli occhi da leader e il sangue caliente, e lui risponde con i fatti: 7 gol e 2 assist alla prima stagione in Serie A, una presenza costante in attacco, il fiuto del gol nei momenti che contano. Retegui diventa subito uno dei simboli della salvezza rossoblù, guadagnandosi il rispetto di Marassi con sudore e silenzi.
Perché lui non parla troppo, ma quando tocca il pallone, dice tutto.
L’Atalanta e l’evoluzione di un centravanti
Nell’estate del 2024, l’Atalanta decide di puntare forte su di lui: 20 milioni di euro, affare chiuso, con bonus che possono portare il totale a oltre i 25.
Gasperini lo voleva, e Mateo si è fatto trovare pronto. A Bergamo ha cambiato pelle: non solo prima punta da area, ma attaccante completo, capace di legare il gioco, lavorare spalle alla porta, lanciarsi negli spazi.
In 34 presenze in campionato con la Dea, ha messo a segno 24 gol e 7 assist, ma soprattutto ha mostrato una costanza che a Genova era solo intuizione. I numeri parlano, ma il modo in cui ha fatto quel salto di qualità parla ancora di più.
Il ritorno a Marassi, tra emozione e voglia di colpire
Sabato sarà una partita speciale.
Non è solo Genoa–Atalanta: è il ritorno del figlio che se n’è andato troppo presto.
Al Ferraris, Retegui ha lasciato un pezzo di sé. Lo sanno i tifosi, lo sa lui. La Zena gli ha cantato cori, lui ha esultato con loro, sotto la gradinata. Emozioni, sguardi, promesse non dette. Ora però ci torna da avversario, con una maglia diversa e lo sguardo di chi ha imparato a vincere.
Ma qualcosa dentro si muoverà, inevitabilmente.
Perché certe curve non si dimenticano. Perché tornare dove hai lasciato un ricordo ti cambia dentro, anche solo per 90 minuti.
Dati alla mano, il “nuovo” Mateo
A livello statistico, Retegui è cresciuto sotto ogni aspetto. Su FBref, spiccano le sue percentuali realizzative: tasso di conversione tiri/gol al 19.2%, un dato che lo colloca tra i bomber più precisi della Serie A.
La sua percentuale di duelli vinti è aumentata del +12% rispetto alla stagione precedente, segno di una maggiore efficacia nel corpo a corpo. Secondo SofaScore, la sua media voto stagionale è 7.15, con picchi sopra l’8 nei match decisivi.
Su Transfermarkt, il suo valore è ora 40 milioni di euro, più che raddoppiato in un anno. Non è più solo il “progetto”, ora è realtà.
Italia nel cuore, futuro aperto
Roberto Mancini prima, Spalletti poi, lo hanno voluto fortemente in Nazionale. E lui, ogni volta che indossa l’azzurro, lo fa con orgoglio. Nonostante la concorrenza (Scamacca, Raspadori, Immobile), Retegui continua a rispondere presente. Un ritorno senza rancore, ma con la fame di chi non ha mai smesso di volere di più. Per sé, per la squadra, per chi un giorno ha creduto in lui.
Sarà anche solo una stagione, ma ci sono legami che durano più di una carriera intera.
A cura di: Francesco Latorraca