Il fascino dell'ex - Rabiot, la cavalcata dell’ex: da Torino a Milano, stesso allenatore, nuova vita
Era il 7 luglio 2020, Juventus-Milan. Adrien Rabiot partì dalla sua metà campo e, con una cavalcata da vero “cavallo pazzo”, infilò un coast to coast memorabile: tiro sotto l’incrocio e 1-0 Juve. Quel gol, poi reso vano dalla rimonta rossonera, resta l’immagine più iconica della sua esperienza bianconera. Oggi, ironia della sorte, Rabiot torna all'Allianz, ma con la maglia del Milan, pronto a sfidare la sua ex squadra.
Il ritorno da ex
Rabiot torna nello stadio che la reso grande, l’Allianz di Torino, ma da avversario. Con la maglia del Milan, il francese vivrà la sua prima da ex contro la Juventus dopo 157 presenze, 18 gol e 12 assist in bianconero. Cinque stagioni intense, fatte di alti e bassi, ma anche di un legame profondo con l’ambiente juventino. Adesso, però, il suo presente è rossonero: tre gare giocate, un assist servito, la sensazione di essere già dentro al cuore del progetto.
Allegri e la nuova cavalcata
Ad accoglierlo al Milan c’è stato Massimiliano Allegri, lo stesso allenatore che lo aveva coccolato e difeso a Torino. Insieme hanno ritrovato un’intesa naturale: Allegri ha costruito un Milan solido e vincente, capace di conquistare quattro successi nelle prime cinque giornate di Serie A. E in mezzo al campo, il “cavallo pazzo” è tornato a galoppare con la sua falcata elegante e imprevedibile, capace di aprire spazi e cambiare il ritmo della partita.
Emozioni e destino
Alla vigilia, Rabiot ha confessato: «Giocare contro la Juve sarà speciale, ma spero di vincere con il Milan». Parole semplici, che racchiudono un intreccio di emozioni: il passato che chiama, il presente che incalza, il desiderio di lasciare il primo segno rossonero proprio contro la sua ex.
Il destino dell’ex
Ogni ritorno nello stadio che ti ha visto crescere porta con sé un brivido particolare. Rabiot lo affronterà da “cavallo pazzo”, quello capace di spaccare le partite con un guizzo inatteso. Per la Juve sarà come rivedere un vecchio amore: tanto affetto, ma anche la paura che stavolta sia lui a ferire. A Torino va in scena un ritorno che profuma di poesia, lotta e destino.
A cura di: Tommaso Guerini