Il fascino dell'ex - Palestra, più forte di ieri: il ritorno
Marco Palestra, dove tutto è iniziato
Ci sono ex che tornano a casa con nostalgia, ed ex che rientrano da uomini nuovi. Marco Palestra appartiene alla seconda categoria. Un anno fa era una promessa della Dea, un ragazzo intravisto appena in Serie A, con sole 9 presenze e 3 voti effettivi. Quest’anno, a Cagliari, è diventato altro: un giocatore formato, lucido, dominante. Più che un talento in crescita, un esterno “costruito bene”, con quella fisicità che sembra uscita davvero… da una palestra, ma rifinita dal campo.
La metamorfosi rossoblù
Al Cagliari, Palestra ha smesso di essere un progetto: è diventato un titolare assoluto.
Tredici partite a voto, fantamedia 6,62, appena due insufficienze e ben quattro prestazioni sopra il 7. Numeri che raccontano continuità, maturità, e quella capacità rara di essere decisivo anche quando non segna.
I fantallenatori lo sanno bene: con il modificatore, Palestra è diventato un trascinatore silenzioso, uno di quelli che ti regala vittorie insperate, quelle che realizzi solo quando l’admin pubblica il tabellone finale.
Zero malus, tre assist, nessun gol… ancora.
Il ritorno a Bergamo
A Bergamo non è sbocciato: è stato “solo” seminato. L’Atalanta ne intuì il potenziale, ma era ancora acerbo. Ora torna da avversario, molto più completo, molto più pronto, molto più… sé stesso.
E contro una Dea in difficoltà, ferma al dodicesimo posto, potrebbe essere questa l’occasione per il suo primo +3 in Serie A.
O almeno per un altro +1, che per i fantallenatori spesso vale come un gol.
Il destino dell’ex
Gli esterni che crescono a Bergamo hanno qualcosa di speciale nel DNA tattico: corrono, spingono, attaccano gli spazi. Palestra è uno di loro, ma oggi vuole dimostrarlo proprio lì dove tutto era iniziato.
E non è un caso che il suo nome sia già finito tra i pre-convocabili ideali degli appassionati: Gattuso osserva, e un exploit a Bergamo potrebbe davvero far squillare il telefono.
La consacrazione che aspetta solo il fischio d’inizio
Il suo percorso assomiglia a quei carichi graduali che fai in sala pesi: prima impari il movimento, poi ripeti, poi sollevi di più.
Ora Palestra è nella fase in cui il peso non solo lo regge: lo domina.
E contro la sua ex squadra, con una Serie A che inizia a riconoscerne il valore, può scrivere la pagina che gli manca per essere considerato uno dei migliori esterni del campionato.
A cura di: Tommaso Guerini