Il fascino dell'ex - Dimarco, il quinto del destino
Là dove è cambiato tutto
Non è dove tutto è iniziato, ma dove tutto è cambiato.
Federico Dimarco, cresciuto nel vivaio dell’Inter e debuttante in Serie A nel 2015, ha vissuto la classica girandola di prestiti che accompagna tanti giovani italiani. Ascoli, Empoli, Sion, Parma: tappe di formazione, ma non ancora di consacrazione.
Il punto di svolta arriva a Verona, nella stagione 2020-21. Lì, sotto la guida di Juric, Dimarco trova finalmente spazio, fiducia e libertà di esprimersi. In due stagioni all’Hellas colleziona 48 presenze, 5 gol e 8 assist in Serie A. Numeri che raccontano la crescita di un esterno moderno, ma soprattutto di un giocatore che ha capito di essere pronto per tornare a casa.
Il destino dell’ex
Oggi Dimarco torna al Bentegodi, da protagonista e da simbolo di ciò che è diventato.
Non un ex qualsiasi, ma un calciatore che deve molto a quella piazza. A Verona non è nato calcisticamente, ma lì ha trovato sé stesso. È lì che ha capito di avere il DNA nerazzurro, lì che ha iniziato a credere davvero di poter vestire quella maglia a cui non aveva mai smesso di appartenere.
Dopo quella stagione, l’Inter lo riporta a casa e nel 2021 comincia la sua seconda vita in nerazzurro. Con l’arrivo di Simone Inzaghi, il suo gioco trova il sistema perfetto: esterno sinistro a tutta fascia, capace di difendere, creare e colpire. E i numeri parlano chiaro: 141 presenze, 17 gol e 27 assist in Serie A con l’Inter.
L’uomo giusto, sempre
Con l’inizio della nuova era targata Chivu, Dimarco resta un pilastro. In un Inter che cambia volto, lui rimane la costante. Quest’anno ha già collezionato 9 presenze su 9, impreziosite da 2 gol e 3 assist: una classica stagione “alla Dimarco”, fatta di continuità, personalità e giocate decisive.
Per molti tifosi nerazzurri è già una bandiera, uno di quelli che rappresentano lo spirito del club: cresciuto nel vivaio, maturato altrove, tornato per vincere.
Una dolce ferita per Verona
A Verona, invece, è rimasto un segno indelebile. Nonostante il poco tempo, i tifosi lo ricordano come uno dei migliori esterni dell’era moderna. Quel gol al volo contro il Torino, un banger clamoroso che fece esplodere il Bentegodi, è ancora oggi uno dei momenti più iconici della sua carriera.
Corsa, inserimenti, cross d’esterno, gol spettacolari: Dimarco è sempre stato una spina nel fianco per gli avversari e un sorriso per chi ama il calcio.
Oggi torna da avversario, ma anche da figlio adottivo. Il destino dell’ex, a volte, è quello di ferire dolcemente chi lo ha fatto crescere.
A cura di: Tommaso Guerini