
IL FASCINO DELL'EX - Darmian: il ritorno silenzioso del guerriero granata

In un calcio che spesso celebra l’eccesso, il gesto eclatante, l’uscita teatrale o il post virale, Matteo Darmian rappresenta l’eccezione: un professionista che ha sempre messo il campo davanti a tutto.
Nessun tatuaggio da copertina, nessuna frase ad effetto. Solo lavoro. Costanza. Intelligenza. E un’idea semplice, ma sempre più rara: lasciar parlare le prestazioni.
E forse è proprio per questo che oggi, nel suo ritorno al Grande Torino, Darmian è uno degli ex più affascinanti che la Serie A possa raccontare. Perché se la memoria calcistica a volte dimentica in fretta, quella emotiva no.
E i tifosi granata se lo ricordano bene, quel numero 36 che percorreva la fascia con eleganza e coraggio, in un Toro che faticava a risalire — e che anche grazie a lui, ritrovò orgoglio e dignità.
Il Toro nel sangue
Matteo arriva al Toro nel 2011, in Serie B, dopo aver visto da vicino l’élite (Milan) e aver assaggiato la transizione (Palermo). Ma è con Ventura che si trasforma in un titolare vero: diventa uno degli esterni più completi del campionato. Gioca a destra, a sinistra, anche braccetto. Ovunque lo metti, risponde.
In quattro stagioni col Toro colleziona 151 presenze, 6 gol, 13 assist, una promozione in Serie A e una storica qualificazione in Europa League. Memorabile la vittoria di Bilbao, simbolo di un Toro europeo che combatteva come ai vecchi tempi.
Non era solo un esterno: era un simbolo. Di rinascita, di equilibrio, di carisma silenzioso.
Il suo addio nel 2015, direzione Manchester United, fu accolto senza rancore. Tutti sapevano che aveva dato tutto.
Un cammino senza urla
A Manchester trova meno spazio, segna solo 1 gol, ma impara molto. Dopo quattro stagioni torna in Italia, riparte da Parma e poi riceve la chiamata che cambia tutto: l’Inter.
E qui si compie la parabola. Prima con Conte, poi con Inzaghi, diventa un titolare aggiunto. Fa il quinto, il terzino, il braccetto. A 35 anni, è ancora lì, titolare di fatto, in una squadra che domina in Italia e ambisce in Europa.
Con l’Inter ha giocato più stagioni (5) che in qualsiasi altra squadra e superato le 200 presenze.
I numeri parlano chiaro:
- Media punti Inter con Darmian in campo: 2.22 (7º miglior dato in Serie A.)
- 3 gol e 2 assist in stagione (2024/25)
- 33.3% di tiri nello specchio
Chi di voi lo ha in rosa al fantacalcio lo sa: Darmian non è il nome che accende il mercato, ma è quello che ti salva la giornata. Uno da 6,5 pulito, da partita solida, da “meno male che l’ho messo”. E chissà che contro il suo passato non tiri fuori un +3 in silenzio, come fa lui. Senza urlare. Ma lasciando il segno.
Il ritorno al Grande Torino
E ora torna. In un Torino-Inter che pesa in classifica, ma che pesa ancora di più nel cuore. Non farà gesti plateali, non cercherà l’applauso. Ma ogni passaggio sarà un tributo muto a ciò che quella maglia ha rappresentato.
Perché Darmian non ha mai smesso di essere anche granata. Perché chi ha contribuito a una rinascita, non può dimenticare.
E i tifosi, siamo sicuri, non dimenticheranno lui.
A cura di: Francesco Latorraca