
Il Diavolo veste Max: Allegri è pronto a tornare in rossonero.

Il Milan ha scelto l'allenatore che guiderà la squadra nella prossima stagione: Allegri. Il tecnico livornese tornerà a Milanello a undici anni di distanza dall'ultima volta.
Le cifre dell'operazione:
Igli Tare ha messo sul piatto dell'ex allenatore della Juventus un contratto triennale da cinque milioni a stagione. Una cifra ben superiore a quella percepita da Paulo Fonseca e Sérgio Conceição messi insieme, due milioni e mezzo il primo e un milione il secondo.
Quest'offerta ha convinto Massimiliano Allegri, tutto è pronto per far riprendere il matrimonio.
Max il gestore:
Il tecnico toscano torna ad allenare il Milan a undici anni dall'ultima esperienza e quattordici anni dallo scudetto conquistato nel 2011.
Il ritorno avviene in un momento delicato per i rossoneri: dopo l'era Pioli e l'addio di Maldini, il club è scivolato in un buco nero di risultati e in tanta confusione identitaria da parte della società. A quest'ultima, il neo direttore sportivo Igli Tare ha il compito di mettere una pezza.
La sua prima mossa sembra essere abbastanza eloquente: ha scelto di puntare su un nome forte come quello di Allegri, un uomo di polso, uno notoriamente famoso per essere un gestore di gruppi con grandi campioni e altrettanto grandi personalità.
il Milan, nonostante abbia fatto di tutto per sembrare il contrario, dispone di una rosa che può tranquillamente ambire al vertice della classifica. E tutto quello che garantisce Allegri è quello che molto probabilmente è mancato in queste stagioni.
Per questo, nonostante l'ultima proposta di gioco era sembrata profondamente superata e inadatta, Max torna con il grande entusiasmo della piazza che sa, che con qualche aiuto dal mercato, il Diavolo può tornare da subito competitivo.
Come giocherà il nuovo Milan di Allegri?
Ancora sono tantissime le cose da stabilire ed è ancora di più il tempo che manca all'inizio della nuova stagione, ma la sensazione è che a Milanello tornerà anche un’idea di calcio più pragmatica e ordinata. Un Milan meno spettacolare, forse, ma più solido e consapevole.
La sua filosofia si fonda su pochi ma chiari concetti: equilibrio tra i reparti, gestione dei momenti, attenzione difensiva e capacità di colpire nei momenti chiave.
La difesa: disciplina, esperienza e blocco basso.
Il reparto arretrato sarà centrale nel progetto allegriano. Il tecnico ama difendere in blocco medio-basso, puntando sulla compattezza.
I centrali dovranno migliorare in lettura e posizionamento, mentre un elemento di esperienza e carisma potrebbe essere aggiunto sul mercato, con Pavlovic come primo indiziato per partire.
Il centrocampo: cervello, muscoli e geometrie.
È qui che si giocherà la vera svolta. Allegri ha bisogno di un regista con visione di gioco e tempi giusti, alla Pirlo o Pjanic. Accanto, la mezzala fisica e quella tecnica offriranno inserimenti e copertura. Non è da escludere un ritorno al rombo in certe gare, con un trequartista alle spalle delle punte.
Per quanto riguarda il mercato, Allegri ha sicuramente un occhio di riguardo alla situazione di Reijnders. Il Manchester City, infatti, avrebbe fatto un'offerta al Milan che, tra parte fissa e variabile, si aggirerebbe intorno ai 60 milioni.
L’attacco: qualità e cinismo.
Il tridente di Allegri non sarà mai iperoffensivo: due esterni e una punta centrale con compiti ben definiti. Al centro servirà un centravanti d’area, capace di far salire la squadra e concludere l’azione. Il profilo ideale per Allegri è un attaccante completo alla Mandzukic-Higuain: fisico, intelligente, tecnico. Dovrebbe aver gradito, quindi, l'acquisto di gennaio Gimenez, che sotto i dettami di Max potrebbe definitivamente consacrarsi.
Rafael Leão, invece, sembra aver avuto rassicurazioni per il futuro: resterà in rossonero. Allegri ne vuole fare uno dei punti fermi del suo Milan, notizia che non sorprende viste le parole che il tecnico toscano dedicò nel 2022 al talento portoghese: "Non c'è nel mondo un altro che salta l'uomo con la potenza e la leggerezza di Leão".
In conclusione, il ritorno di Allegri al Milan segnerebbe un’inversione rispetto all’entusiasmo offensivo degli ultimi anni. Ma non per questo sarebbe un passo indietro. In una Serie A in cui nessuna squadra domina, il pragmatismo del tecnico livornese, se ben supportato dal mercato, potrebbe restituire ai rossoneri quella solidità che è mancata nei momenti decisivi. Con un progetto chiaro, la giusta leadership e alcuni innesti mirati, il nuovo Milan potrebbe non essere scintillante, ma tornare a essere ai vertici. E, come Allegri insegna, l’importante non è dominare: basta mettere il muso davanti.
A cura di: Nicolò Mencarini.