
Gattuso nuovo CT dell’Italia: “Sangue, lavoro e orgoglio. Così torneremo grandi”

Rino Gattuso è il nuovo allenatore della Nazionale italiana. Il suo incarico, ufficializzato nella conferenza stampa odierna tenutasi a Roma, segna l’inizio di una nuova era per gli Azzurri, reduci da anni altalenanti e da un Europeo alle porte da affrontare senza certezze, ma con grande voglia di riscatto.
«Questa maglia è una seconda pelle»
Nel suo intervento davanti ai giornalisti, Gattuso ha mostrato da subito il suo consueto temperamento. Con il tono schietto e diretto che lo contraddistingue, ha dichiarato:
«Per me questa non è solo una maglia, è una seconda pelle. So cosa vuol dire rappresentare l’Italia, l’ho fatto da giocatore con orgoglio e ora voglio farlo da allenatore con la stessa intensità.»
Il nuovo CT ha voluto sottolineare che, più che lo spettacolo, ciò che conterà sarà l’identità della squadra: «Voglio un’Italia che lotta, che suda, che quando scende in campo fa capire agli avversari che non si passa».
Nessuna rivoluzione, ma tanta fame
Gattuso ha parlato di “continuità nella discontinuità”, promettendo che non ci sarà una rivoluzione, ma che alcune cose cambieranno. Spazio ai giovani, sì, ma solo se pronti. Meritocrazia sarà la parola chiave:
«Chi merita gioca, non mi interessano i nomi. Voglio ragazzi affamati, pronti a spaccarsi per questa maglia.»
Alla domanda sui moduli e sul sistema di gioco, Gattuso ha risposto con un sorriso:
«Conta l’equilibrio, ma soprattutto conta il rispetto dei ruoli. Io voglio una squadra compatta, organizzata e con le idee chiare.»
Staff, raduni e prime mosse
Lo staff tecnico sarà composto da figure fidate, molte delle quali già avute nelle sue esperienze precedenti tra Milan, Napoli e Valencia. I primi raduni cominceranno già da luglio, con un’attenzione particolare a chi ha meno minutaggio ma grande potenziale.
Messaggio ai tifosi
L’ex mediano campione del mondo nel 2006 ha poi rivolto un messaggio diretto ai tifosi:
«So che c’è disillusione, ma prometto una cosa: suderemo ogni allenamento come se fosse una finale. E vi faremo tornare a sentirvi fieri della Nazionale.»
Gattuso chiude così la sua prima uscita pubblica da CT azzurro, visibilmente emozionato ma determinato: «Non faccio promesse di vittorie, ma prometto che ogni partita sarà una battaglia. Perché l’Italia merita rispetto. E io questo rispetto voglio conquistarlo, passo dopo passo.»