El Diez: Pulisic è il 10 del Milan e in 10 minuti stende il Toro
Il monday night si è trasformato in una serata da film per il Milan: da 0-2 a 2-3, con Christian Pulisic che entra dalla panchina e in dieci minuti ribalta il risultato. Con Leão sempre più riconvertito a centravanti puro, l’americano si prende quel ruolo di trequartista/mezza punta che non ha sul retro della maglia ma che interpreta come un vero “10”: lega il gioco, trova gli inserimenti giusti e spezza le linee avversarie. Per il Diavolo è il tredicesimo risultato utile consecutivo e la chiarissima sensazione che la squadra sappia tirar fuori gli attributi anche quando non gira tutto alla perfezione. Il Milan non rimontava da un doppio svantaggio dal 0-2 di Lecce (lo scorso 8 marzo) e anche in quel caso il gol del 2-2 e del definitivo 2-3 erano stati realizzati da Pulisic. Una curiosità in confronto ai dati pre-partita: il Torino aveva già incassato 14 reti nei primi 45 minuti, più di chiunque altro in campionato, mentre il Milan era tra le migliori squadre nel mantenere la porta chiusa prima dell’intervallo; ma nel calcio tutto è imprevedibile e il primo tempo finisce sul risultato di 2-1.
🔍 ANALISI DELLA PARTITA
TORINO - Baroni sorprende con qualche cambio e affida a Lazaro e ad Anjorin maggiore gamba e dinamismo; offensivamente Zapata e Vlasic fanno male e costruiscono i presupposti per il primo e il secondo goal che illudono il pubblico granata. Il Torino si schiera con la classica linea a tre (più i due quinti di centrocampo) provando a soffocare lre ripartenze rossonere: il PPDA racconta di un atteggiamento semi-aggressivo, con i granata bravi a occupare il campo e a metter pressione sulle catene esterne del Milan. Pedersen e Tameze, rispetto al lato opposto con Coco e Lazaro, soffrono di più le iniziative avversarie (soprattutto quando Saelemaekers viene spostato sulla sinistra) e qualche sbavatura difensiva regala agli ospiti gli spazi che, nel secondo tempo, verranno sfruttati.
MILAN – Allegri parte con Loftus-Cheek mezz’ala destra e Nkunku prima punta, ma il primo tempo è un rebus: gli attaccanti non riescono a dare profondità, le sovrapposizioni si cancellano e il Milan fatica a trovare ritmo. Prima viene concesso un rigore al Torino (Vlasic: 1-0) su errore, un pò goffo, di Tomori. Poi Nkunku perde il pallone che porta al contropiede e al 2-0 del Torino. Rabiot però è il flash che riapre la speranza con un sinistro da distanza che vale l’1-2; la squadra pian piano cambia atteggiamento, Allegri miscela ruoli e compattezza, inserendo Ricci (dopo l'infortunio di Leao al 30’) per dare freschezza in mediana, alzando Loftus-Cheek e tenendo Pulisic pronto in panchina. Milan con un xG che fino al gol di Rabiot (23’) era di 0.00 e che sale fino a fine primo tempo a 0.16. Nel secondo tempo, quando l’americano entra, la partita cambia: su cross di Saelemaekers mette dentro il tap-in del pareggio e pochi minuti dopo è protagonista dell’azione che porta al 3-2, con uno timing di inserimento da vero numero 10. Nkunku cresce di prestazione e tutto sommato non gioca un bruttissimo secondo tempo, fatto di sponde e botte prese. Loftus-Cheek, adattandosi a mezz’ala, seconda punta e poi quinto di centrocampo, dimostrando duttilità tattica. Nel secondo tempo la musica cambia e l'xG totale del Milan è di 2.10 (con comunque 3 gol fatti). Curiosità sui dati e sul PPDA (Passes Allowed Per Defensive Action, che misura l’intensità difensiva e l’efficacia nel pressare): il Milan ha un valore di 17.60 in confronto al 17.27 prima della partita con il Torino, sintomo che la filosofia di Allegri rimane costante con qualunque avversario si affronti.
✅ TOP e ❌ FLOP
TORINO - Il Torino lascia Torino con il rammarico di una vittoria mancata: Vlasic è tra i più vivi, crea e illumina con goal e assist; Zapata ritrova il gol e dà segni di vita importanti. Ma i granata pagano la fragilità nelle fasce e qualche sbavatura difensiva che, a questi livelli, costano carissimo.
MILAN - Nel Milan brillano Rabiot e soprattutto Pulisic: il francese è concreto e presente, l’americano è il vero uomo-partita, capace di cambiare volto alla gara in pochi minuti. Ricci entra bene e regala il passaggio decisivo per il 3-2, Saelemaekers è insidioso dai lati e anche lui sforna l'assist del 2-2. Tra i meno convincenti restano l’uscita forzata di Leão per infortunio, l'imprecisione di Tomori nell’episodio del rigore e la ricerca ancora incompleta di continuità da parte di Nkunku.
Il Milan ha vinto perché ha trovato il giocatore in grado di inventare la soluzione quando serviva: Pulisic entra e risolve. Ma questa rimonta cambia la fiducia del Toro o sprona il Milan a puntare davvero in alto?
A cura di: Giorgio Delle Monache