Dzeko, ritorno da ex: il bosniaco della Fiorentina sfida l’Inter a San Siro

Dzeko, ritorno da ex: il bosniaco della Fiorentina sfida l’Inter a San Siro

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Redazione di Zona
ott 29, 2025 • 1 min read

San Siro si prepara ad accogliere Edin Džeko.
A un anno e mezzo dall’ultima volta, il bosniaco torna nello stadio che l’ha visto protagonista in due stagioni indimenticabili con la maglia dell’Inter, ma stavolta da avversario, con i colori della Fiorentina.

Dal consiglio di Kolarov all’arrivo a Milano

Tutto iniziò con una telefonata di Aleksandar Kolarov: “Edin, qui ti vogliono davvero”.
Da lì la scelta di abbracciare il progetto nerazzurro, diventando in poco tempo uno dei leader dello spogliatoio e una pedina chiave per Simone Inzaghi.

Due Coppe Italia, due Supercoppe e 31 gol

Durante la sua avventura milanese, Džeko ha collezionato quattro trofei e 31 reti complessive, segnando in partite cruciali come la Supercoppa contro il Milan nel 2023, dove fu premiato MVP del match.

L’addio dopo Istanbul e il mancato rinnovo

Dopo la finale di Champions persa contro il Manchester City, l’Inter scelse di rinnovare il reparto offensivo puntando su Thuram e Arnautovic.
Džeko lasciò Milano con un pizzico di amarezza: “Ero titolare in tutte le partite importanti, potevo restare a costo zero”, raccontò in seguito.

Una nuova sfida con la Fiorentina

Dopo la parentesi in Turchia con il Fenerbahçe, il classe 1986 è tornato in Italia per scrivere un nuovo capitolo con la Fiorentina. A quasi quarant’anni, non ha perso fame e classe, e ora torna a San Siro per la prima volta da ex, accolto da un pubblico che difficilmente lo ha dimenticato.

I suoi numeri in nerazzurro

  • 69 presenze in Serie A
  • 22 gol e 6 assist
  • 4 trofei vinti
  • Marcatore più anziano nella storia dell’Inter in Serie A

Ora può entrare nella storia anche della Fiorentina: segnando a San Siro diventerebbe il giocatore più anziano a segnare in Serie A con i viola, superando Franck Ribéry.

Un ritorno carico di emozione, applausi e un pizzico di nostalgia: perché certi amori, nel calcio, non finiscono mai davvero.