
Derby di Roma: tensioni, incertezze e un pronostico che resta aperto

Il derby della Capitale di domenica si avvicina in un clima carico di tensioni e incertezze, con entrambe le squadre reduci da un weekend amaro e con una città che vive il solito, eterno conto alla rovescia verso la sfida più attesa dell’anno.
La Lazio e l’ombra della società
In casa biancoceleste il malumore è palpabile. La mancata campagna acquisti estiva, dovuta a motivi interamente riconducibili alla società, ha lasciato Sarri con una rosa incompleta e poco motivata. Lo stesso allenatore appare oggi più vittima che causa di una situazione che ha depresso lo spogliatoio, soprattutto i giocatori di maggior qualità.
Le sconfitte con Como e Sassuolo hanno accentuato il senso di precarietà, trasformando il derby in una sorta di spartiacque emotivo: occasione irripetibile per ridare entusiasmo all’ambiente, ma anche rischio di sprofondare in una crisi di difficile gestione. Il tecnico, fedele al suo 4-3-3, sembra costretto a fare affidamento più sulle individualità e sull’orgoglio dei giocatori che su un progetto tattico fluido.
La Roma tra certezze e dubbi
Sul fronte giallorosso, la sconfitta contro il Torino ha incrinato certezze che fino a pochi giorni fa sembravano consolidate. Gasperini è finito nel mirino per alcune scelte discutibili, come l’esperimento fallito con Dybala in attacco – soluzione che non verrà riproposta, anche perché l’argentino sarà assente nel derby. Restano diversi dubbi sulla formazione: dall’infermeria arrivano brutte notizie su Hermoso e Wesley, mentre l’allenatore sembra ancora alla ricerca del giusto assetto offensivo.
Eppure, nonostante i passi falsi, la Roma appare oggi più solida della Lazio. Difesa compatta, un centrocampo affidabile con interpreti di livello e uno dei portieri più forti della Serie A rappresentano certezze su cui costruire. L’attacco, orfano di Dybala e con Dovbyk momentaneamente in difficoltà, resta il punto più fragile. Gasperini, però, sa che l’obiettivo dichiarato è la qualificazione in Champions: un traguardo difficile, ma non impossibile.
Il derby come prova psicologica
Il derby romano non è mai una partita come le altre, ma in questo caso pesa ancora di più. La Lazio, già rassegnata a una stagione complicata, potrebbe trarre una clamorosa iniezione di fiducia da una vittoria, ribaltando un’estate di contestazioni e malumori. Viceversa, una sconfitta rafforzerebbe soltanto l’attuale pessimismo diffuso tra i tifosi.
Per la Roma, invece, la posta in palio è ancora più alta: perdere significherebbe complicare l’inizio del ciclo Gasperini e dare un contraccolpo maggiore proprio perché percepita come squadra più forte. In questo senso, il derby diventa anche un banco di prova psicologico per l’allenatore, alla sua prima stracittadina capitolina: una sfida che non può sbagliare, soprattutto in una città dove se perdi il derby, ti crei un grosso problema.
I precedenti e la lezione della storia
La storia recente invita alla prudenza: spesso a vincere è stata la squadra sfavorita. L’anno scorso la Roma, indietro di 12 punti, dominò all’andata e vinse 2-0. Al ritorno fu la Lazio, reduce dalla deludente notte col Bodo/Glimt, a meritare più della Roma il successo, sfiorato in un 1-1 salvato dalle parate di Svilar.
Anche questa volta, insomma, i pronostici restano labili. Se i giallorossi partono con qualche certezza in più, i biancocelesti possono giocare sull’effetto sorpresa e sull’orgoglio, con uomini d’esperienza come Pedro chiamati a sopperire ai limiti di una rosa rimasta incompleta.
Una sfida dal peso specifico enorme
Il derby di domenica non è solo una partita. È un bivio di stagione: la Lazio può risorgere o affondare, la Roma può confermare le sue ambizioni o aprire crepe pericolose. In mezzo, la solita tensione di una città che vive di calcio, pronta a ribaltare giudizi e prospettive in 90 minuti.
Non è detto che vinca la più forte. Non è detto che vinca la più disperata. Ma una cosa è certa: a Roma, il giorno dopo il derby, il mondo non è mai lo stesso.
A cura di: Nicolò Mencarini.