Da THU-LA a BO-LA: Bonny sostituisce Thuram e l’Inter è in testa

Da THU-LA a BO-LA: Bonny sostituisce Thuram e l’Inter è in testa

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Redazione di Zona
nov 10, 2025 • 3 min read

L’Inter batte la Lazio 2-0 e vola in vetta alla classifica insieme alla Roma. I nerazzurri di Chivu chiudono l’11ª giornata di Serie A con la sesta vittoria consecutiva a San Siro, confermandosi praticamente imbattibili tra le proprie mura. La Lazio invece resta ferma al nono posto con 15 punti, frenata da un brutto primo tempo e da qualche occasione sprecata nel secondo.

🔍 ANALISI DELLA PARTITA

INTER — Nessuna sorpresa di formazione per Chivu, che conferma in blocco l’undici della vigilia. L’Inter parte a razzo e al secondo minuto è già avanti: Bastoni spinge alto come al solito e serve a Lautaro Martinez un assist perfetto che il capitano trasforma in un missile sotto l’incrocio. Un inizio da urlo che mette subito la partita sui binari giusti. Al 24’ Sucic ha una chance d’oro per raddoppiare, ma spreca tutto tirando sul fondo dopo un bel cross di Barella. L’Inter alterna la costruzione con 3 o 4 dietro a seconda della pressione, con Calhanoglu che si abbassa spesso a impostare e Lautaro che non disdegna di venire incontro per dare qualità al possesso. Il piano funziona: la squadra domina per intensità e lucidità. La Lazio prova a reagire nella ripresa, ma l’Inter colpisce ancora. Con quattro tocchi perfetti costruisce un’azione da manuale: Barella serve Lautaro, che premia l’inserimento di Dimarco, e l’esterno sinistro confeziona il solito cross rasoterra perfetto per Bonny, che in stile Thuram firma il 2-0 e manda in delirio San Siro. Nel finale rientra in campo proprio il francese al posto di un esausto Lautaro, ma i giochi sono fatti. La statistica xG (1.91) racconta di un dominio netto: l’Inter aggredisce, crea e commette anche tanti falli (ben 26 contro gli 11 biancocelesti), segno di una squadra che non vuole mollare un centimetro.

LAZIO — Sarri recupera Romagnoli in extremis e lo lancia dal 1’. La Lazio parte timida ma prende ritmo con Zaccagni, che al 17’ crea la prima vera occasione, saltando Akanji e calciando di poco alto. Il problema? Dumfries è sempre altissimo, costringendo il numero 10 della Lazio a ripiegare spesso fino alla linea difensiva. Nonostante tutto, è proprio lui a guadagnare tre ammonizioni (Akanji, Sucic e Dumfries). Nel secondo tempo i biancocelesti entrano con un altro spirito, pressano meglio e provano a riaprirla, ma proprio nel momento migliore incassano il raddoppio di Bonny. Zaccagni si innervosisce e si becca un giallo per proteste, mentre i cambi di Sarri (Pedro e Pellegrini su tutti) portano una scossa. Gila colpisce l’incrocio, di testa, su punizione e Pellegrini nel finale spreca la palla dell’1-2. Con un xG finale di 0.68 e un Sommer in versione muro (0.88 gol evitati), la Lazio chiude la partita a mani vuote ma con segnali positivi. Basic è il maratoneta di giornata, dimostrando quanto sia prezioso nel sistema di Sarri anche nei momenti di difficoltà.

✅ TOP e ❌ FLOP

INTER – Tra i migliori ci sono Sommer e Bastoni, quest'ultimo firma un assist e una buona prestazione. Dimarco e Barella, come sempre, spingono e inventano, mentre Calhanoglu orchestra tutto con eleganza. Bonny segna ancora ad una romana: impatto devastante. Lautaro, oltre al gol, trascina. In ombra Acerbi, Dumfries e Sucic.

LAZIO – Tra i pochi a salvarsi ci sono Pellegrini (entrato con la giusta mentalità), Guendouzi e Cataldi, oltre al solito Zaccagni, il più vivo dei suoi. Male invece Marusic e Lazzari, poco incisivi, mentre Isaksen e Dia non lasciano tracce degne di nota. Noslin entra ma non incide.

L’Inter vola in testa e manda un messaggio chiaro al campionato: vincere a San Siro è (quasi) impossibile. La Lazio esce a testa alta, ma per tornare grande servirà più cattiveria nei momenti chiave.

A cura di: Giorgio Delle Monache