
Colpevole o Innocente? Ep.2 | Artem Dovbyk e l'effetto Gasp

C’è chi spacca le partite. E c’è chi spacca solo le opinioni.
In questa rubrica non ci sono mezze misure: si apre il processo, si presentano le prove, si pronuncia il verdetto.
Tra hype, statistiche, rendimento e contesto. Alla fine, la domanda resta sempre la stessa: colpevole o innocente?
Artem Dovbyk, il bomber silenzioso - Si aprono le porte del tribunale
È passato quasi un anno dall'arrivo di Artem Dovbyk alla Roma, l'attaccante si è unito alla squadra giallorossa con la fama del bomber d'acciaio: 24 gol nella Liga, capocannoniere con il Girona, fisico da carro armato, colpo da 30 milioni.
Doveva essere il punto fermo dell’attacco romanista.
La prima stagione? Discreta nei numeri, opaca nelle sensazioni. E ora, con Gasperini al comando e Ferguson appena sbarcato a Ciampino, il tempo delle scuse sembra finito.
Colpevole o Innocente? Il processo può cominciare.
Parola all'accusa: "A volte non basta il nome sul tabellino"
L'arringa accusatoria di oggi si apre con la sensazione che, nella passata stagione, Dovbyk sia spesso sembrato un corpo estraneo.
Ha segnato, sì: 12 gol in campionato, 17 in totale. Ma quante di quelle reti sono davvero pesanti? Pochi sigilli nei big match, poco carisma, ancora meno presenza nella manovra.
L'accusa continua discutendo le reali abilità del centravanti ucraino: è un giocatore che vive per la finalizzazione, ma tutto intorno a lui sembra spegnersi: spesso non fa salire la squadra, facendosi anticipare dal difensore o sbagliando l'appoggio, raramente si fa trovare nel momento giusto.
Nell'ultima stagione, inoltre, ha faticato a diventare una certezza, tantomeno un simbolo. A tratti è sembrato un nome da tabellino, ma invisibile per tutto il resto della partita.
E ora che a Trigoria è arrivato Evan Ferguson, 2004, il rischio è uno solo: diventare la seconda scelta. Se Ferguson dovesse esplodere sotto Gasperini, per Dovbyk il rischio è chiaro: essere sorpassato, archiviato, ridimensionato.
La Roma vuole di più. Anzi, lo pretende.
Parola alla difesa: "I mezzi per esplodere ci sono tutti"
La difesa apre con i fatti: Dovbyk ha portato a termine il suo dovere. Ha segnato. Ha tenuto botta in una Roma che ha cambiato allenatore e sistema più volte. Ha portato numeri, senza mai alzare la voce.
È stato il miglior marcatore della Roma nella stagione 2024/25. Al debutto in Italia. Non è poco.
Senza considerare il fatto che, purtroppo, i suoi pensieri siano inevitabilmente per la sua famiglia e per il suo paese, coinvolti nelle atrocità della guerra in corso.
Non è un attaccante creativo, prosegue la difesa. Ma è un centravanti d’area, e come tale va valutato. Spesso è rimasto isolato, poco servito, intrappolato in una squadra che faticava a rifornirlo.
Ora però cambia tutto. C’è Gasperini, e per un centravanti come lui può essere la svolta. Zapata, Muriel, Højlund, Lookman: Gasp ha una lista infinita di attaccanti che hanno fatto il salto di qualità sotto la sua guida.
Dovbyk ha tutto per riuscirci: fisico, profondità, attacco al primo palo, fame. Ma soprattutto ha un anno di Serie A sulle spalle.
E l’arrivo di Ferguson? È una sana concorrenza, non una condanna. Se c’è una cosa che Gasperini sa fare, è creare gerarchie sul campo, non sulla carta.
Dovbyk ha i mezzi per esplodere. E se lo farà, in molti si pentiranno di averlo dato per spacciato.
La Roma può affidarsi a Dovbyk? - Il verdetto
Artem Dovbyk è un giocatore che divide. I numeri dicono sì, le sensazioni spesso no.
Ha struttura, fiuto e uno storico di crescita costante. Non è spettacolare, ma può essere tremendamente efficace.
Per questo, nel secondo episodio, la sentenza è: Innocente!
Alla prima stagione in Serie A ha retto il peso dell’attacco, segnando più di chiunque altro in giallorosso. E ora, con Gasperini in panchina, Dovbyk ha tutto per prendersi la scena.
Il dibattito resta aperto - Ora tocca a voi
Come giudicate Artem Dovbyk?
Gasperini può renderlo il nuovo capocannoniere della Serie A?
Oppure è solo un abbaglio?
Lasciate la vostra sentenza nei commenti: colpevole o innocente?
A cura di: Nicolò Mencarini.