Bartesa-SI, ma il Milan si ferma: 12:30 + Sassuolo = altra occasione sprecata
Il copione delle 12:30 continua a non sorridere al Milan, che contro il Sassuolo spreca ancora una volta l’occasione per fare bottino pieno. I rossoneri restano senza vittorie contro le neopromosse, cosa che non accadeva da dieci anni, ma in mezzo al passo falso emerge una storia che vale più del risultato: quella di Davide Bartesaghi.
🔍 ANALISI DELLA PARTITA
MILAN - Allegri sorprende scegliendo Loftus-Cheek al posto di Ricci e il Milan prova fin da subito a prendere campo. La pressione alta produce una delle occasioni più nitide del primo tempo quando Rabiot strappa palla a Fadera in area dopo un’ottima lettura, ma la conclusione finisce addosso a Muric e lascia la sensazione di un’occasione sprecata. Il Milan costruisce soprattutto a destra, con Modric che si abbassa per dare ordine e dialoga con Tomori largo, fino a trovare lo smarcamento di Loftus sul lato debole: il tiro diventa un assist perfetto per Bartesaghi, dimenticato sul secondo palo, che colpisce con freddezza. La gara si accende e il Milan continua a manovrare con pazienza. L’azione del secondo gol è emblematica: costruzione dal basso, taglio profondo di Bartesaghi dalla metà campo, primo tempo mancato da Rabiot ma sviluppo immediato che porta Pavlovic a trovare Nkunku centralmente. Il francese premia ancora Bartesaghi, rimasto alto, che questa volta infila Muric sul primo palo e firma la doppietta. A 19 anni e 350 giorni diventa il difensore italiano più giovane del Milan a segnare in Serie A dai tempi di Maldini, e una doppietta così giovane mancava addirittura dai tempi di El Shaarawy. Resta l’amaro in bocca per il gol annullato a Pulisic. La torre di Pavlovic è pulita, il contatto tra Loftus e Candé è minimo, ma l’arbitro ferma tutto per un fallo in attacco che lascia più di un dubbio. Nel finale, l’uscita zoppicante di Gabbia aggiunge una nota stonata: nessuna lesione al ginocchio, ma abbastanza dolore da costringerlo a saltare la trasferta in Arabia Saudita per la Supercoppa. I numeri raccontano un Milan propositivo, con il 58% di probabilità create, un xG di 1.83 coerente con le due reti segnate e un PPDA di 10.48 che fotografa una pressione più aggressiva del solito, quasi in controtendenza con la filosofia attendista di Allegri.
SASSUOLO - Il Sassuolo conferma invece il suo feeling con l’ora di pranzo. Grosso cambia sugli esterni, inserendo Candé e Fadera, e la squadra risponde con personalità. Il primo gol nasce da un recupero nella propria trequarti e da una giocata tutta di prima: Matic trova Pinamonti, la sponda è perfetta per l’inserimento di Konè che taglia la difesa del Milan e chiude con uno scavetto che gela San Siro. Il pareggio arriva con un’azione che sembra studiata a tavolino. Laurienté parte largo, punta Saelemaekers, si accentra e dialoga nello stretto passando da Konè e poi da Pinamonti, prima di ritrovarsi il pallone sul destro e disegnare il tiro a giro sul secondo palo. Una copia del primo gol, segnale di un lavoro preciso dello staff neroverde. Non è un caso se proprio Laurienté risulta il giocatore più pericoloso per xG, mentre Matic e Konè sono centrali nello sviluppo offensivo, guidando le catene di gioco del Sassuolo. Per i neroverdi è la prima volta in stagione che una partita passata in vantaggio non si trasforma in vittoria, ma resta la conferma di una squadra che alle 12:30 sa esaltarsi e che ha sfiorato persino il colpo grosso nel finale, con il palo che nega a Laurienté la rimonta completa.
✅ TOP e ❌ FLOP
MILAN - In casa Milan la copertina è inevitabilmente per Bartesaghi. La prima doppietta in Serie A arriva insieme a una prestazione di personalità, certificata anche da un dato che racconta maturità: il 90% di precisione nei passaggi nella metà campo avversaria. Accanto a lui brilla Modric, che dà ordine e lucidità, sbagliando nulla nei lanci lunghi, trovando un passaggio chiave e recuperando palloni con l’intelligenza di chi sa sempre dove posizionarsi. Positiva anche la prova di Pavlovic, solido nei duelli, soprattutto aerei, e capace di tenere il confronto fisico senza mai andare in difficoltà. Da sottolineare infine Loftus-Cheek, che torna decisivo con un assist che mancava in Serie A addirittura da Milan-Torino 2023: non è un dettaglio che due dei tre assist serviti in rossonero siano arrivati proprio contro il Sassuolo.
Meno brillante invece la partita di Pulisic. Da titolare, questa volta, incide poco e non riesce mai a saltare l’uomo chiudendo senza dribbling riusciti e dando l’impressione di faticare ad entrare davvero nel ritmo della gara. In difficoltà anche Tomori, che perde diversi palloni e soffre soprattutto sul lato da cui nasce la seconda rete del Sassuolo quando Laurienté gli scappa via con troppa facilità.
SASSUOLO - Sul fronte Sassuolo, Konè è uno dei volti chiave della rimonta. Segna, recupera palloni e intercetta linee di passaggio, risultando decisivo anche nella fase difensiva oltre che in quella offensiva. Walukiewicz vive una partita a due facce, perché i gol arrivano dalla sua fascia, ma nel complesso garantisce spinta e qualità, con due passaggi chiave, diversi recuperi e cross sempre precisi. L’ingresso di Laurienté cambia completamente la partita: in mezz’ora accende il Sassuolo, segna, prende un palo e crea costanti problemi alla difesa del Milan. Fondamentale anche Pinamonti, che lavora spalle alla porta e firma due assist di sponda, prima per Konè e poi per Laurienté, diventando il perno dell’attacco neroverde.
Tra le note stonate c’è Candé, poco coinvolto e impreciso anche nelle giocate semplici, mentre Fadera soffre la pressione del Milan senza mai riuscire a incidere, perdendo un pallone pesantissimo nell’azione che porta all’occasione di Rabiot. Giornata complicata anche per Volpato, la cui solita scintilla non si accende: zero tiri, zero dribbling riusciti e molte palle perse, in una partita che lo vede spesso fuori dal gioco.
Il Milan esce con un punto e molte riflessioni, soprattutto sul rendimento contro squadre di bassa classifica e negli orari scomodi, mentre all’orizzonte c’è già il Verona. Il Sassuolo, invece, continua a sentirsi a casa all’ora di pranzo e guarda con fiducia ai prossimi scontri diretti. In mezzo, una certezza nuova per i rossoneri: Bartesaghi non è più una promessa, ma una realtà da cui ripartire.
A cura di: Giorgio Delle Monache