Atalanta-Sassuolo: Jurìc, devi vincere! Qui le sue dichiarazioni.

Alla vigilia di Atalanta–Sassuolo, Ivan Juric ribadisce quali siano le priorità dei nerazzurri in questa fase delicata della stagione: resettare, ritrovare continuità e gestire le energie dopo gli impegni europei.

Il tecnico croato, reduce dalla prestigiosa vittoria di Marsiglia, ha sottolineato come quel risultato debba rappresentare uno slancio, ma non un elemento di distrazione. “È stata una vittoria importante, in uno stadio impressionante e contro tanti talenti. Ma bisogna resettare: ci sono tante partite e non c’è tempo per guardarsi indietro”.

Uno dei macro temi affrontati riguarda la corsa al quarto posto, con l’Atalanta ancora a otto lunghezze dall’obiettivo. Juric non si nasconde: “Siamo in ritardo e non possiamo rallentare più. È normale che ogni tanto cali l’intensità, siamo umani, ma dopo l’Udinese non possiamo permetterci altri passi falsi”. La gestione delle energie è un altro elemento centrale, soprattutto dopo le fatiche di Champions League: “Con poco tempo per recuperare diventa difficile anche scegliere chi ha accusato meno la fatica”.

Grande rispetto, poi, per il Sassuolo e per il collega Fabio Grosso. Juric analizza l’avversario soffermandosi sulle sue qualità tattiche e offensive: “Abbina pressing alto e baricentro basso, ha giocatori pericolosi in attacco e sulle fasce. Sarà durissima, come ogni partita in Serie A. Ho grande stima di Grosso: le sue squadre giocano bene e Doig sulle fasce va fortissimo”.

Infine, attenzione ai singoli. Juric elogia Samardzic, decisivo a Marsiglia: “Mi è piaciuto non solo per il gol, ma perché dribbla, ci prova, non ha paura”. Su Scamacca: “È un cammino lungo, l’importante è che migliori ogni giorno”.

Con determinazione e realismo, Juric ribadisce dunque la necessità di mantenere concentrazione e ritmo: la sfida con il Sassuolo diventa un passaggio cruciale per rilanciare la corsa nerazzurra.

I risultati ora DEVONO arrivare: la vittoria in campionato manca da tanto tempo e gli attaccanti devono tornare a segnare.

A cura di Edoardo Miceli