Allegri la vince in 12: Pioli protesta, la vittoria può attendere

Allegri la vince in 12: Pioli protesta, la vittoria può attendere

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Redazione di Zona
ott 20, 2025 • 3 min read

Un grande ritorno a San Siro riguarda il dodicesimo uomo dei rossoneri: il tifo organizzato. Il Milan trova una vittoria pesantissima in rimonta contro la Fiorentina e vola in testa alla classifica, da solo, a +1 su Inter, Napoli e Roma. A San Siro è una notte che fa sognare i tifosi rossoneri: la squadra reagisce con carattere nonostante le assenze pesanti di Pulisic e Rabiot, ancora fermi ai box, e di Loftus-Cheek e Nkunku, che non riescono a recuperare in tempo. La Fiorentina, invece, vede proseguire il suo periodo nero e viene beffata nel finale, all’86’, da un rigore molto dubbio trasformato da Leao. L’episodio accende le proteste di Pioli, ma alla fine il tabellino dice 2-1 per il Milan.

🔍 ANALISI DELLA PARTITA

MILAN - Allegri sorprende tutti lanciando Saelemaekers accanto a Leao nel duo d’attacco. Il belga parte con il piede giusto, sempre pronto a puntare l’uomo e ad accendere le azioni offensive, mentre il portoghese offre movimento e intensità su tutto il fronte d’attacco. Nonostante ciò, nel primo tempo al Milan manca presenza dentro l’area: Leao e Saelemaekers vengono spesso incontro al pallone, lasciando troppo spazio vuoto davanti e costringendo Fofana e Athekame a inserirsi tra le linee. Modric vive una gara più complessa del solito. Nel primo tempo tocca pochi palloni, marcato stretto dal pressing uomo su uomo della Fiorentina, ma nella ripresa alza il ritmo e torna a dettare i tempi del gioco: recupera, imposta, guida la squadra — di nuovo il faro del centrocampo rossonero. Quando la Fiorentina passa in vantaggio, Allegri reagisce subito: al 57’ manda in campo Gimenez, l’unico vero cambio a disposizione. L’attaccante messicano entra con la fame giusta, si rende subito pericoloso con due conclusioni e, soprattutto, si procura il rigore che cambia la storia della partita. Dal dischetto, Leao è glaciale: prima segna il pareggio da fuori area, poi chiude i conti firmando il rigore del 2-1 e regalando tre punti d’oro al Milan.

Un dato curioso: i rossoneri avevano sbagliato 5 degli ultimi 7 rigori prima di quello perfetto di Leao.

FIORENTINA - La Fiorentina ritrova Moise Kean dal primo minuto dopo l’infortunio, ma il suo rientro non basta a invertire la rotta. Pioli sceglie un attacco leggero ma mobile, con Fagioli a centrocampo al posto di Gudmundsson e Fazzini a supporto di Kean, nella speranza di dare più imprevedibilità alla manovra offensiva. Dal punto di vista tattico, il tecnico viola prova qualche schema: sulle rimesse laterali di destra, soprattutto nella zona di Dodò, la squadra opta spesso per soluzioni dirette, con palloni lunghi in area e l’inserimento addirittura di un difensore centrale — come Pablo Marì — per aumentare la densità in attacco. In fase di possesso, però, emergono ancora limiti evidenti. Pongračić fatica a impostare dal basso e perde spesso il tempo della giocata quando prova a portare palla, mentre Gosens — poco coinvolto in possesso — finisce sempre per buttarsi in area senza riuscire troppo a dialogare con i compagni. Eppure è proprio il tedesco a rompere l’equilibrio: al via del secondo tempo si inserisce con decisione e firma il gol che illude la Fiorentina, prima che il Milan ribalti tutto nella ripresa.

✅ TOP e ❌ FLOP

MILAN - Il Milan si prende una vittoria pesante e mostra una crescita importante, soprattutto nel carattere. Pavlović, Gabbia e Tomori formano un muro difficile da superare e gestiscono bene le ripartenze viola, dando sicurezza a tutto il reparto. A centrocampo Modrić si conferma ancora una volta il leader tecnico della squadra, sempre lucido e presente in entrambe le fasi, mentre Bartesaghi e Ricci offrono solidità e ordine tattico. Davanti, Saelemaekers e Leão si dividono la scena: il belga gioca un primo tempo brillante, partecipa alla manovra e lega bene il gioco, ma nella ripresa Rafa sale in cattedra e decide la gara. Giménez, entrato dalla panchina, dà energia e profondità all’attacco, creando più di un pericolo e procurandosi anche il rigore decisivo.

Non impeccabile Maignan in occasione del gol viola — il pallone attraversa l’area senza trovare la sua risposta — ma il portiere francese resta comunque una garanzia. Athekame, invece, paga l’emozione del debutto da titolare: qualche buon guizzo sulla fascia, ma anche diversi momenti di disattenzione e poca intesa con i compagni.

FIORENTINA - La Fiorentina ritrova il gol ma non la vittoria. De Gea risponde con una prestazione solida, anche se sul tiro di Leão poteva forse fare qualcosa di più, complice una visuale parzialmente coperta. Fagioli, schierato al posto di Gudmundsson, è tra i migliori dei suoi: corre tanto, imposta, si inserisce con continuità. Gosens, ancora lontano dal top, trova comunque una rete importante che sblocca il match e può rappresentare un punto di ripartenza.

Meno brillante, invece, il reparto difensivo: Pablo Marì, Pongračić e Ranieri faticano a contenere il ritmo del Milan e concedono troppo nelle marcature preventive. Anche Mandragora, di solito il faro del centrocampo, soffre la fisicità e la pressione dei rossoneri. Kean, rientrato dall’infortunio, non riesce mai davvero a rendersi pericoloso: pochi palloni giocabili e tanta fatica contro la marcatura stretta di Gabbia.

Due squadre partite con ambizioni Champions che oggi vivono momenti opposti. Il Milan vola e sogna in grande, mentre la Fiorentina affonda sempre più e deve ritrovare presto la vittoria per non restare invischiata nei bassifondi della classifica.

A cura di: Giorgio Delle Monache