Allegri e i suoi tre cavalli vincenti: Modrić, Pulisic e Saelemaekers trascinano il Milan
Il Milan si prende il big match della domenica sera: 2-1 al Napoli e primo posto in classifica grazie alla differenza reti. Allegri ha trovato i suoi cavalli da corsa mentre Conte mastica amaro: il suo Napoli ha lottato fino alla fine, mettendo più di una volta in difficoltà i rossoneri.
🔍 ANALISI DELLA PARTITA
Il Milan parte fortissimo e indirizza la partita già nel primo tempo. La squadra di Allegri sfrutta subito la sua arma migliore: l’intensità di Pulisic sulla corsia mancina. L’americano, in pieno stato di grazia, trova campo aperto contro Marianucci, all’esordio da titolare, e diventa un incubo costante per la retroguardia azzurra. Saelemaekers rompe l’equilibrio, Modrić orchestra e i rossoneri colpiscono con lucidità, andando al riposo con la sensazione di avere in mano il match.
Nella ripresa il Napoli prova a rialzare la testa: la bella azione che porta al rigore e all’espulsione di Estupiñán sembra poter cambiare il copione. Conte alza i giri inserendo Lang, Neres, Elmas e Lucca per mettere peso e qualità negli uno contro uno. Allegri invece gioca più di gestione: toglie Pulisic per non rischiarlo e lascia dentro Giménez che però non incide. Leao prova a spaccare la partita con qualche accelerazione, ma non tiene palloni utili e il Milan soffre un po’ in inferiorità numerica.
Alla fine però i rossoneri resistono, trascinati da un Modrić senza tempo: a 40 anni macina ancora chilometri e pressa fino al 97’, prendendosi il palco come il migliore in campo. Con lui, Maignan salva il risultato su Neres, mentre Pulisic e Saelemaekers confermano di essere i veri motori della squadra.
Dal punto di vista tattico, Allegri imposta il solito 3-5-2 che diventa un 5-3-2 medio-basso in fase di non possesso. In fase di possesso invece si nota il 4+1 con Estupiñán che si allinea ai difensori, Tomori che diventa terzino e Modrić che illumina ogni uscita palla al piede. Dall’altra parte, il Napoli non gioca una brutta partita: il pressing a tutto campo mette in difficoltà il Milan in diversi momenti, ma la scelta, soprattutto nel primo tempo, di forzare troppo spesso la profondità per Højlund non paga, perché la difesa rossonera resta compatta e chiude bene gli spazi.
✅ TOP e ❌ FLOP
MILAN - Tra i rossoneri brilla ancora una volta la stella di Modrić: dirige il gioco con la solita classe, dando tempi e sicurezza a tutta la squadra. Saelemaekers è decisivo con la rete che sblocca il match e Pulisic sembra indemoniato, imprendibile a sinistra e sempre pronto a creare pericoli. Ottime prove anche di Pavlović in difesa, di Maignan — autore di un intervento miracoloso su Neres — e di Rabiot e Fofana che hanno dato equilibrio al centrocampo. Non tutto però funziona alla perfezione: Giménez appare spaesato e non lascia il segno, mentre Estupiñán rovina la sua gara con l’ingenuità che porta al rosso.
NAPOLI - Sul fronte azzurro, De Bruyne è glaciale dal dischetto e mantiene vive le speranze, mentre Politano resta tra i più propositivi in avanti. Lobotka offre la solita solidità in regia e l’ingresso di Neres cambia il ritmo: due lampi di sinistro fanno tremare Maignan e accendono il finale. In negativo però pesa la prestazione sottotono di Højlund, che non riesce mai a tenere il pallone e resta troppo isolato. McTominay appare macchinoso e poco incisivo, mentre Di Lorenzo soffre costantemente le accelerazioni rossonere sulla sua fascia, vivendo una serata complicata.
A San Siro si è corsa la prima vera volata della stagione: Allegri la vince, Conte rincorre. La pista tricolore è appena aperta.
A cura di: Giorgio Delle Monache